In una serie di dichiarazioni, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affrontato temi controversi, dal ruolo della leadership alla libertà di stampa, scatenando un nuovo dibattito nazionale.
Le dichiarazioni shock sulla dittatura
Commentando l’impiego della Guardia Nazionale a Washington, Trump ha affermato: “Molti americani mi dicono che vorrebbero un dittatore, ma io non lo sono. Non mi piacciono i dittatori”. La dichiarazione, destinata a suscitare polemiche, è stata un tentativo di respingere le critiche sul suo stile di governo autoritario.
La minaccia alle TV “nemiche” e i nuovi fronti
Il presidente ha inaugurato un nuovo fronte, minacciando di revocare le licenze alle emittenti televisive che considera ostili, prendendo di mira in particolare ABC e NBC. Trump le ha definite “due delle peggiori e più faziose reti della storia”, accusandole di dedicare il 97% dei servizi a notizie negative sul suo operato.
Ha inoltre riaperto altri dossier simbolo del suo primo mandato:
- Ha aperto alla possibilità di rinominare il Pentagono con il suo nome storico, “Dipartimento della Guerra“.
- Ha annunciato l’intenzione di incontrare nuovamente il leader nordcoreano Kim Jong-un “primo o poi”.
Gli attacchi a Joe Biden
Infine, Trump è tornato a colpire il suo predecessore, Joe Biden, sul suo presunto declino cognitivo, affermando sarcasticamente che “non era nemmeno al corrente di essere vivo”.
Queste dichiarazioni consolidano la strategia comunicativa di Trump, che continua a dominare il dibattito pubblico americano polarizzando l’opinione pubblica.






