BRUXELLA/WASHINGTON – Una decisione storica arriva dall’Unione Europea: la Commissione Ue ha formalizzato la proposta legislativa per azzerare completamente i dazi sui beni industriali statunitensi. Questa mossa, che dà seguito agli impegni della dichiarazione congiunta Ue-Usa, ha immediatamente innescato una misura reciproca: gli Stati Uniti hanno applicato retroattivamente dal 1° agosto un tetto massimo del 15% sui dazi per le automobili e i componenti auto europei, un passo atteso da anni che sblocca uno dei nodi commerciali più controversi tra i due alleati.
Oltreoceano, intanto, infuria la battaglia istituzionale tra la Federal Reserve e la Casa Bianca. La governatrice della Fed Lisa Cook ha ufficialmente depositato un’azione legale contro il tentativo del presidente Donald Trump di rimuoverla dall’incarico. La risposta dell’amministrazione non si è fatta attendere: Kevin Hassett, direttore del Consiglio per l’economia nazionale della Casa Bianca, ha ribadito con forza che il presidente ha “piena e assoluta autorità” di licenziare un membro del board della Fed in presenza di una “giusta causa”, alimentando uno scontro senza precedenti tra il potere esecutivo e l’indipendenza della banca centrale.
A sostenere il fronte interno di Trump arrivano intanto dati macroeconomici sorprendentemente positivi. L’economia americana è cresciuta nel secondo trimestre del 3,3%, superando sia la prima stima del 3,0% che le attese degli analisti (3,1%). Si tratta di una decelerazione netta dopo il travolgente +4,1% del primo trimestre, ma che conferma una ripresa solida e soprattutto supera ogni previsione, nonostante le turbolenze causate dalle politiche commerciali dell’amministrazione.






