Cambia l’iter della legge di Bilancio 2025. La data chiave diventa il 2 ottobre, quando il governo dovrà presentare alle Camere un Documento di economia e finanza (Def) potenziato, contenente le stime aggiornate su Pil, deficit, debito e le linee guida della prossima manovra. Lo prevede la bozza di risoluzione sulla nuova governance di Bilancio, su cui la maggioranza cerca il dialogo con l’opposizione.
Il documento, che anticipa di fatto alcuni contenuti della Nadef, dovrà includere anche l’articolazione degli interventi per il triennio 2025-2027 e l’aggiornamento sulle riforme in corso, delineando così l’”architrave” della futura legge di Bilancio.
Intanto, le opposizioni unite (Pd in testa) chiedono con forza che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si rechi in Aula prima di fine settembre per riferire sul quadro macroeconomico e sottoporsi al voto su una mozione. Una condizione per aprire qualsiasi trattativa sulla risoluzione.
Nel merito della manovra, si lavora su alcuni dossier caldi. Uno riguarda la flat tax per i grandi capitali, criticata dalla Francia come “dumping fiscale”. Secondo la Lega, l’accesso al regime agevolato sarà vincolato a investimenti “virtuosi” in Italia per incentivarne il radicamento, escludendo addizionali comunali.
Restano in campo altre ipotesi di detassazione, come quella delle tredicesime o degli incrementi salariali, indicate da Forza Italia e Lega come priorità per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. Il cantiere della manovra è appena aperto, ma le parti si muovono già per definire gli schieramenti.







