Il bacino petrolifero non convenzionale di Vaca Muerta, in Argentina, potrebbe generare esportazioni per 40 miliardi di dollari l’anno entro il 2029. È la proiezione contenuta in un rapporto presentato dall’Istituto argentino del petrolio e del gas (Iapg) in occasione della fiera Argentina Oil & Gas.
Secondo lo studio, la produzione di greggio è destinata a crescere dagli attuali 800.000 barili giornalieri a 1,2-1,5 milioni entro i prossimi cinque anni, con un impatto occupazionale significativo: oltre 40.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 70.000 attuali.
Tuttavia, il rapporto avverte: senza investimenti tempestivi in logistica e infrastrutture, il boom produttivo rischia di essere frenato da colli di bottiglia. Servono:
- 🛣️ Miglioramenti alla rete stradale: si stimano tra i 9 e gli 11 milioni di viaggi di camion all’anno per trasportare acqua, sabbia, prodotti chimici e attrezzature.
- 🏗️ Nuove raffinerie: necessarie tra le 18 e le 26 nuove strutture per trattare il greggio estratto.
- 🏭 Opere civili su larga scala: per sostenere la crescita del comparto energetico.
Vaca Muerta rappresenta una delle riserve di idrocarburi non convenzionali più importanti al mondo, ma il suo sviluppo richiede un coordinamento straordinario tra settore privato e pubblico per evitare che carenze infrastrutturali ne limitino il potenziale.






