Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, lancia una proposta sulla legge elettorale: “Ogni partito indichi il proprio leader come candidato premier, e chi prende più voti abbia il diritto di guidare il governo”. Una ricetta che, nelle attuali condizioni, confermerebbe Giorgia Meloni alla guida dell’esecutivo, ma che – secondo Tajani – garantirebbe “libera competizione”.
La metta riapre il dibattito sul sistema di voto, mentre nella maggioranza proseguono le tensioni sulle prossime elezioni regionali. In particolare, restano da sciogliere i nodi su:
- 🗳️ Lombardia: Fratelli d’Italia rivendica la candidatura dopo aver concesso il Veneto alla Lega. Tra i papabili Carlo Fidanza, capodelegazione all’Europarlamento. La Lega oppone resistenza, ricordando di essere il partito uscente e di aver ottenuto consensi simili a FdI.
- 🗳️ Veneto: FdI e Forza Italia frenano sull’ipotesi di una lista dedicata a Zaia, temendo di ridurre il proprio peso.
- 🗳️ Campania e Puglia: Si punta su candidati civici. Per Napoli i nomi sono quelli di Matteo Lorito e Giosy Romano; per la Puglia, Forza Italia spinge per Mauro D’Attis, ma potrebbe emergere l’ex direttore di TeleNorba Vincenzo Magistà.
Tajani ha inoltre respinto le accuse della Lega sui ritardi: “Non siamo noi a rallentare, anzi: sono pronto a fare subito una riunione, anche via web”.
I leader del centrodestra si incontreranno la prossima settimana ad Ancona per sostenere il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, in vista del voto del 28 settembre. Intanto, a sinistra si lavora per definire liste e programma in vista delle regionali di novembre.







