Le tensioni politiche pesano anche sull’economia argentina
Il presidente argentino Javier Milei tenta di ricostruire il rapporto con i potenti governatori provinciali nominando un nuovo ministro dell’Interno incaricato di coordinare il dialogo federale. La scelta è stata ufficializzata oggi e punta a recuperare il sostegno perduto, soprattutto dopo una lunga serie di sconfitte elettorali.
“È una decisione del presidente quella di dare priorità al confronto con i governatori e le province. Faremo tutti gli sforzi per migliorare le relazioni e correggere ciò che sarà necessario”, ha dichiarato il neo ministro Lisandro Catalán.
Per il governo, infatti, è urgente ridurre le tensioni politiche dopo 40 battute d’arresto consecutive in Parlamento e la pesante sconfitta alle elezioni legislative del 7 settembre nella provincia di Buenos Aires, roccaforte strategica.
Il compito di Catalán appare però complesso: poco prima del suo insediamento, Milei ha infatti posto il veto a una legge promossa dalla coalizione di governatori, che prevedeva il trasferimento obbligatorio dei fondi del Tesoro alle province, principale motivo di attrito tra governo centrale e poteri locali.
A complicare il quadro, a fine ottobre si terranno le elezioni di medio termine per il rinnovo di un terzo dei seggi di Camera e Senato, elezioni definite dallo stesso Milei “decisive”. Un risultato favorevole sarà fondamentale per stabilizzare un clima già segnato da forte volatilità dei mercati, crescita del dollaro e aumento del cosiddetto “rischio Paese”.






