Giubileo della Giustizia: Papa Francesco incontra Nordio e magistrati da tutto il mondo

Un evento storico e senza precedenti si è svolto oggi in Piazza San Pietro: il Giubileo della Giustizia 2025, che ha visto la partecipazione di circa 15mila operatori del diritto provenienti da oltre 100 Paesi. Magistrati, giudici, avvocati, pubblici ministeri, funzionari della giustizia e delegazioni internazionali si sono riuniti per ascoltare il messaggio di Papa Francesco, che ha messo al centro dell’incontro il legame profondo tra giustizia, dignità umana e valori cristiani.

Papa Francesco: “Il male non va solo sanzionato, ma riparato”

Nel suo discorso, Papa Francesco ha chiesto agli operatori del diritto di interpretare la legge in modo umano, sottolineando l’importanza di un sistema giudiziario che garantisca a tutti i cittadini la possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti e aspirazioni. Ha poi richiamato l’attenzione sulla situazione di ingiustizia globale, dichiarando:

“Tanti Paesi e popoli hanno fame e sete di giustizia, perché le loro condizioni di vita sono talmente inique e disumane da risultare inaccettabili”.

Il Pontefice ha ribadito che la giustizia, nella sua dimensione più profonda, non è solo sanzione ma anche riparazione del male e costruzione di speranza.

Presente il Ministro della Giustizia Nordio e il giudice USA Alito

A guidare la delegazione italiana al Giubileo della Giustizia è stato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, accompagnato dal sottosegretario Andrea Delmastro. Presente anche Samuel Alito, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha incontrato il Papa al termine dell’udienza.

Ricordato Rosario Livatino, il “giudice beato”

Un momento particolarmente toccante dell’evento è stato il ricordo del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia 35 anni fa e oggi beatificato dalla Chiesa. Monsignor Juan Ignacio Arrieta ha definito Livatino come una figura simbolo di integrazione tra fede e diritto:

“Per lui, fede e diritto erano realtà interdipendenti, a volte armoniche, a volte laceranti, ma sempre vitali”.

Il dono dei magistrati al Papa: un fazzoletto realizzato dai detenuti

I rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) hanno donato a Papa Francesco un fazzoletto cucito dai detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, sul quale erano ricamati i loghi del Giubileo e dell’ANM. Un gesto simbolico per ribadire che la giustizia non può prescindere dalla dignità della persona, anche quando si tratta di chi ha sbagliato.

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