La proposta di Giorgia Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina – condizionato al rilascio degli ostaggi israeliani e all’esclusione di Hamas da Gaza – riaccende lo scontro politico. Le opposizioni giudicano la mossa della premier “tardiva e strumentale”, e si preparano a dare battaglia in Parlamento.
Giovedì 2 ottobre, in occasione delle comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il centrodestra porterà in Aula una risoluzione che riflette la linea annunciata da Meloni. Ma Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e Movimento 5 Stelle stanno già lavorando a un documento unitario alternativo.
Schlein: “Una presa in giro, noi chiediamo il riconoscimento immediato”
Elly Schlein, segretaria del PD, ha bollato la proposta della presidente del Consiglio come “una presa in giro”, sottolineando che il riconoscimento della Palestina dovrebbe essere immediato, senza condizioni.
“Meloni è in difficoltà, in Italia e all’estero. Questa proposta arriva tardi e male. Il centrodestra ha sempre bocciato le nostre mozioni”, fanno sapere fonti Dem e di Avs.
Il documento unitario a cui lavorano PD, Avs e M5s includerà anche:
- Il riconoscimento dello Stato palestinese
- Il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas
- La condanna del piano del governo Netanyahu
- La richiesta di sospendere gli accordi con Israele
- La proposta di sanzioni internazionali
Altri partiti come Italia Viva, Azione e +Europa stanno preparando proprie mozioni separate.
Bonelli: “Proposta ipocrita, Netanyahu sta uccidendo anche gli ostaggi”
Il primo a replicare alla premier è stato Angelo Bonelli (Avs):
“La proposta di Meloni è ipocrita. Netanyahu sta uccidendo anche gli ostaggi. E chi non condanna la pulizia etnica non può parlare di pace.”
Conte: “Ignavia del governo, se non agiamo subito non ci sarà più una Palestina”
Anche Giuseppe Conte attacca duramente:
“L’ultima trovata della premier è un espediente misero. Il governo continua a sostenere Netanyahu, è osceno. Se non ci affrettiamo, non ci sarà più una popolazione palestinese da riconoscere.”
Calenda: “Meloni usa Hamas come scusa”
Il leader di Azione Carlo Calenda ha definito la posizione della premier una “scusa per non fare ciò che è giusto”:
“Nessuno ha mai pensato di coinvolgere Hamas nel processo politico. Il riconoscimento riguarda l’Autorità Nazionale Palestinese.”
Dubbioso ma più cauto Filippo Sensi (PD):
“Meloni sembra accogliere il lodo Macron. Un passo avanti interessante, ma tutto da verificare.”
Clima teso in Parlamento: scintille anche sul caso Charlie Kirk
Il clima resta incandescente anche alla Camera. La tensione cresce dopo i cortei per Gaza e l’omicidio di Charlie Kirk, con Fratelli d’Italia che accusa le opposizioni di voler colpire le istituzioni:
“C’è chi ha strumentalizzato una tragedia per attaccare le istituzioni”, ha detto Galeazzo Bignami (FdI), chiedendo un’informativa urgente del ministro Piantedosi.
La replica è arrivata dal M5s con Riccardo Ricciardi:
“Il movimento per la Palestina ha riscattato il nome dell’Italia. Quello a Gaza è un genocidio e voi ne siete complici!”
Anche se i toni si mantengono duri, l’Aula evita questa volta le risse viste nei giorni scorsi. Ma la tensione resta altissima, con Fratelli d’Italia che avverte:
“Parlare ogni giorno di una complicità del governo italiano con un genocidio può portare qualcuno a pensare che sia giusto colpire poliziotti e istituzioni.”
Il Partito Democratico risponde accusando la maggioranza di strumentalizzare l’omicidio Kirk.







