Famiglia Poggi contraria all’utilizzo. I risultati attesi entro il 18 dicembre
Il DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi sarebbe utilizzabile per le analisi forensi. È quanto emerge dalle dichiarazioni del genetista Marzio Capra, consulente storico della famiglia Poggi, al termine dell’udienza di venerdì scorso davanti alla gip Daniela Garlaschelli.
“Per questa analisi sul DNA dei margini ungueali – ha dichiarato Capra – dovremo effettuare tutti gli eventuali confronti”.
Secondo la difesa di Alberto Stasi, i PM e i loro consulenti, uno dei due profili genetici ritrovati sulle unghie della vittima è riconducibile ad Andrea Sempio, amico di Marco Poggi e unico indagato nella nuova inchiesta per l’omicidio di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007.
Diversa la posizione dei legali della famiglia Poggi e dello stesso Sempio: per loro, il materiale genetico raccolto sarebbe insufficiente per ottenere risultati attendibili.
Verso nuovi accertamenti: DNA e impronte sotto esame
Se confermata la validità del DNA, il profilo verrà confrontato con quello di Sempio nell’ambito dell’incidente probatorio in corso. Durante l’ultima udienza, l’avvocato Francesco Compagna, legale del fratello della vittima, ha sottolineato che:
“Sono stati esposti gli esiti dei primi lavori sul DNA. Non era attribuibile, non c’era nessun elemento. Stiamo dando l’impressione che non esistano le scienze forensi”.
I periti incaricati dal giudice – la genetista Denise Albani e l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani – hanno ottenuto una proroga di 70 giorni, fino al 18 dicembre, per completare tutte le analisi. È stato inoltre nominato un terzo perito, Giovanni Di Censo, per esaminare le impronte trovate su:
- Paradesive
- Pacco di cereali
- Sacchetto della spazzatura
A patto che risultino utilizzabili ai fini dell’indagine.
Impronta 33 fuori dall’incidente probatorio
Resta invece esclusa dall’incidente probatorio l’impronta 33, rilevata su una parete delle scale che conducono al seminterrato della villetta di via Pascoli, e attribuita dagli inquirenti proprio ad Andrea Sempio.
“Abbiamo insistito per accertare la verità sull’impronta 33, che per noi non è attribuibile a Sempio” – ha ribadito l’avvocato Compagna – “È motivo di amarezza: si analizzano impronte irrilevanti e si tralascia quella potenzialmente decisiva”.
La prossima udienza è fissata per il 18 dicembre, data entro cui dovrebbero essere presentati i risultati definitivi delle analisi tecniche.
Inchiesta parallela su presunte pressioni nella vecchia indagine
Nel frattempo prosegue a Brescia un’indagine parallela che coinvolge l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, al centro di un’accusa di corruzione in atti giudiziari.







