Acquaroli vs Ricci, un test per maggioranza e opposizione
Oltre 1,4 milioni di cittadini sono chiamati al voto per il primo appuntamento della tornata elettorale d’autunno. Si vota oggi in Valle d’Aosta e oggi e domani nelle Marche, ma gli occhi della politica nazionale sono tutti puntati sul risultato marchigiano.
La sfida tra il presidente uscente Francesco Acquaroli (centrodestra) e lo sfidante Matteo Ricci (centrosinistra) va ben oltre i confini regionali: le Marche, spesso definite l’“Ohio d’Italia” per la loro natura oscillante tra i poli, rappresentano un importante banco di prova per gli equilibri tra governo e opposizione.
Centrodestra fiducioso, ma Meloni si gioca molto
Acquaroli, sostenuto da Fratelli d’Italia e dall’intera coalizione di governo, è dato in vantaggio nei sondaggi. Il centrodestra conta su una riconferma per rafforzare la propria posizione anche in vista delle regionali in Puglia, Campania e Veneto a novembre.
Tuttavia, un’eventuale sconfitta sarebbe un colpo per Giorgia Meloni, che ha investito politicamente sulla campagna del governatore uscente. Il governo ha sostenuto la Regione con iniziative concrete come l’inclusione delle Marche nella Zona Economica Speciale (ZES) e lo sblocco di fondi Cipess per le infrastrutture.
Tra i protagonisti della campagna anche Matteo Salvini, presente in Regione per l’intera ultima settimana, pronto a rivendicare i 5 miliardi stanziati per migliorare i collegamenti infrastrutturali in un territorio spesso isolato dal resto del Paese.
Centrosinistra compatto e motivato
Matteo Ricci ha condotto una campagna intensa, cercando di motivare l’elettorato progressista anche attraverso temi di politica estera, come il sostegno alla causa palestinese. Il sindaco di Pesaro ha promesso, in caso di vittoria, il riconoscimento della Palestina come primo atto da presidente.
Nonostante l’inchiesta Affidopoli abbia lambito il suo nome, Ricci ha evitato scivoloni e ha puntato tutto sulla mobilitazione dell’elettorato. Il centrosinistra, unito, spera in una rimonta che potrebbe rafforzare la leadership di Elly Schlein, offrendo una risposta concreta alle critiche interne e dimostrando l’efficacia della linea “testardamente uniti” promossa dalla segretaria del PD.
Un voto che pesa anche sugli equilibri interni alla maggioranza
Oltre al risultato complessivo, i numeri delle singole liste saranno osservati con attenzione all’interno del centrodestra. La Lega, che nel 2020 era il primo partito della coalizione nelle Marche, oggi è dietro a FdI e si gioca un rilancio in vista delle prossime sfide regionali.
La competizione interna per la candidatura alla presidenza del Veneto è già in corso, con Fratelli d’Italia e Lega pronti a contendersi la successione di Luca Zaia, governatore in carica da 15 anni.
Il “tavolo nazionale” per decidere le candidature nelle prossime Regioni dovrebbe riunirsi la prossima settimana. Ma il risultato delle Marche potrebbe già orientare molte scelte.
Valle d’Aosta: centrodestra unito, ma sistema a parte
In Valle d’Aosta, si vota con un sistema elettorale autonomo. Il centrodestra si presenta compatto, ma il quadro locale resta indipendente dagli equilibri nazionali. L’interesse resta comunque alto anche qui, in attesa di capire come evolveranno le alleanze regionali.







