Andrew Puzder chiede chiarezza su DSA e DMA: “Non penalizzate le Big Tech solo perché americane”
BRUXELLES – L’amministrazione di Donald Trump, in caso di un suo ritorno alla Casa Bianca, non accetterà interferenze straniere sulla libertà di espressione dei cittadini americani. A lanciare il messaggio è stato Andrew Puzder, nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Unione Europea, intervenuto durante un evento dell’Atlantic Council.
“Trump non tollererà che un’amministrazione straniera limiti la libertà di parola degli americani. Dobbiamo trovare un’intesa su cosa stia accadendo con il Digital Services Act e il Digital Markets Act”, ha dichiarato Puzder, facendo riferimento alle due normative europee entrate in vigore per regolamentare le grandi piattaforme online.
Il nodo Big Tech: “Serve un’intesa chiara”
Il diplomatico ha espresso preoccupazione per l’impatto delle nuove regole europee sulle Big Tech statunitensi, sottolineando il rischio di un trattamento discriminatorio nei confronti delle aziende d’oltreoceano.
“Dobbiamo assicurarci che le aziende non vengano penalizzate solo perché sono americane e di grandi dimensioni. Se questo è l’intento, allora abbiamo un problema serio da affrontare. Non è così che si trattano gli alleati”, ha aggiunto Puzder.
Nel caso contrario, ha spiegato, “serve un’intesa trasparente tra Washington e Bruxelles” sul ruolo delle normative digitali e sui limiti che esse possono o non possono imporre alla libertà individuale e alla concorrenza nel mercato globale.
Scontro sul digitale tra Ue e Usa?
Le parole dell’ambasciatore si inseriscono in un contesto già teso nei rapporti transatlantici, soprattutto sul tema della regolamentazione delle piattaforme digitali. L’Ue, con DSA e DMA, ha introdotto obblighi stringenti per le grandi piattaforme in materia di contenuti, trasparenza algoritmica, pubblicità online e concorrenza.
Negli Stati Uniti, però, cresce il timore che queste norme possano essere usate in modo selettivo contro colossi come Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft, tutte aziende americane e ora soggette a nuove restrizioni operative in Europa.
Puzder ha infine ribadito la necessità di dialogo costruttivo tra le due sponde dell’Atlantico:
“Abbiamo bisogno di cooperazione, non di conflitto. Lavoriamo per garantire che la regolamentazione non diventi uno strumento di scontro commerciale o politico”.






