Al via le audizioni in Procura. Venerdì i funerali della 29enne.
MILANO – Un legame tossico, fatto di violenze, minacce e sopraffazione. È quanto sta emergendo dalle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa il 14 ottobre a Milano da Gianluca Soncin, 52 anni, attualmente detenuto con l’accusa di omicidio pluriaggravato per crudeltà e premeditazione.
Al via le audizioni in Procura
Questa mattina, presso il Palazzo di Giustizia di Milano, è iniziata la fase delle audizioni dei testimoni. Il primo a essere ascoltato è stato Andrea, ex fidanzato di Pamela, con cui la giovane aveva mantenuto un rapporto d’amicizia dopo la fine della relazione nel dicembre 2023. Come Francesco, altro ex che ha raccolto le sue ultime parole durante una drammatica telefonata, anche Andrea avrebbe cercato di proteggerla dalle continue violenze di Soncin.
Dalle sue dichiarazioni, così come da quelle di Nicole ed Elisa, amiche strette della vittima, emerge un quadro inquietante: una relazione possessiva e violenta, fatta di calci, pugni, minacce e aggressioni mai denunciate o ritirate per paura. Secondo i racconti, le violenze si sarebbero verificate già dal settembre 2024 e si sarebbero ripetute in diverse occasioni.
Una lunga scia di abusi
Anche un’ex compagna di Soncin ha confermato il suo comportamento aggressivo, rivelando di averlo denunciato nel 2011 per maltrattamenti in famiglia, salvo poi ritirare la denuncia dopo una riconciliazione. Tuttavia, lo aveva allontanato definitivamente dalla propria vita a partire dal 2020. Pamela, invece, non è riuscita a fare lo stesso, nonostante i tentativi delle persone a lei vicine.
Tra gli episodi più gravi emersi dalle indagini, si segnala un’aggressione all’Isola d’Elba, dove Soncin avrebbe colpito Pamela con calci e pugni, minacciandola con cocci di vetro e cercando di buttarla giù da un balcone. A Cervia, l’uomo le avrebbe spezzato un dito, tanto da costringerla a ricorrere alle cure dell’ospedale di Seriate (BG), dove avrebbe compilato un questionario antiviolenza. Tuttavia, non fu attivato il protocollo del Codice Rosso.
Indagini e prossimi passi
In mattinata si è tenuta anche una riunione operativa tra i pubblici ministeri, i dirigenti della Squadra Mobile, dell’UPG della Questura, e della polizia giudiziaria dei Carabinieri, per coordinare le indagini e stabilire le prossime mosse. Sono previsti accertamenti tecnici irripetibili, tra cui l’analisi forense dei dispositivi elettronici della vittima e dell’indagato, oltre a ulteriori indagini su presunti episodi di stalking.
Camera ardente e funerali
Nel frattempo, la salma di Pamela sarà esposta da domani pomeriggio nella camera ardente allestita a Villa D’Almè, in provincia di Bergamo. I funerali si svolgeranno venerdì nella chiesa di Strozza, paese natale della giovane.
La richiesta della famiglia
La famiglia Genini ha chiesto espressamente ai media di rispettare il loro dolore. “Lasciateci nel nostro lutto – hanno dichiarato la madre e i parenti – chiediamo rispetto e di essere lasciati soli in questo momento”.







