Urne online fino a domenica. Un solo candidato in corsa. Resta aperta la partita del simbolo con Grillo.
Roma – Con il voto online degli iscritti, Giuseppe Conte punta a blindare il proprio ruolo di presidente del Movimento 5 Stelle. La riconferma appare scontata – non ci sono altri candidati – ma il dato sull’affluenza sarà il vero banco di prova politico. Le urne digitali resteranno aperte fino a domenica, e serviranno a Conte per riaffermare la propria leadership dopo settimane di tensioni interne.
La fronda più visibile è quella di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e deputata M5S, che ha lasciato la vicepresidenza del Movimento per protesta contro la linea politica di Conte. In un’intervista al Fatto Quotidiano, Appendino ha precisato: «Non voglio creare correnti, e il punto non è la leadership. Ma al Movimento serve un cambio di rotta».
Il nodo dell’alleanza col Pd
Al centro della critica c’è il rapporto con il Partito Democratico: non tanto l’alleanza in sé, ha spiegato Appendino, quanto «il modo in cui ne fai parte e, soprattutto, la tua identità politica. A forza di inseguire il progetto del campo largo, ci stiamo normalizzando».
Le parole dell’ex sindaca hanno agitato i vertici pentastellati, preoccupati che le divisioni interne possano riflettersi sulle regionali, in particolare in Campania, dove il centrosinistra punta sull’ex presidente della Camera Roberto Fico, espressione del M5S.
Il contenzioso con Grillo e la questione del simbolo
Sul fondo resta l’antico duello tra Conte e Beppe Grillo. Con la costituente di fine 2024, il ruolo di garante del fondatore è stato abolito, ma resta aperta la disputa sulla titolarità del simbolo del Movimento. Grillo ha rivendicato i diritti e, di recente, ha lanciato il sito movimento5stelle.it (mentre Conte usa movimento5stelle.eu), pubblicando il logo e documenti interni: un’iniziativa che potrebbe preludere a nuove azioni legali.
Conte unico candidato
Secondo i dati diffusi dal Movimento, sono state presentate 76 autocandidature alla presidenza. Solo 21 hanno superato la prima selezione e uno solo ha ottenuto le sottoscrizioni necessarie per accedere al voto finale: Giuseppe Conte. Nessun nome di peso tra gli esclusi.
Il M5S, dunque, riparte ancora una volta dal suo leader, che guarda già alle urne regionali – soprattutto a quelle campane – come a un test decisivo per la tenuta del progetto politico e per la futura strategia del “campo largo”.







