Produzione potenziale simile alla Guyana: fino a 700 mila barili al giorno
Il recente successo nell’esplorazione petrolifera al largo del Rio delle Amazzoni potrebbe aggiungere circa 66 miliardi di euro al prodotto interno lordo del Brasile, pari a 419 miliardi di real, secondo le stime di Petrobras.
A riferirlo è stato Daniele Lomba, direttore per le licenze ambientali della compagnia statale, durante un evento pubblico a Rio, riportato dal portale Infomoney.
Le trivellazioni esplorative sono iniziate la scorsa settimana, dopo il completamento dell’iter per ottenere la licenza ambientale dall’Ibama, contestata dagli ambientalisti.
Secondo uno studio interno di Petrobras, la produzione nel bacino noto come Margine Equatoriale potrebbe raggiungere livelli simili a quelli della vicina Guyana, pari a 700 mila barili al giorno. In questo scenario, la compagnia prevede:
- 2,1 milioni di posti di lavoro diretti;
- 4 miliardi di euro di gettito fiscale (25 miliardi di real);
- 3,2 miliardi di euro di royalties (20 miliardi di real).
Per fare un paragone, l’attuale PIL dello Stato dell’Amapá è di circa 3,6 miliardi di euro (23 miliardi di real).
Secondo Lomba, i bacini del Margine Equatoriale, situati lungo la costa tra Amapá e Rio Grande do Norte, sono più estesi dei noti giacimenti di pre-sal di Campos, Santos ed Espírito Santo, che sostengono la produzione nazionale dagli anni ’50.
«È un potenziale decisivo per garantire l’autosufficienza energetica. Nuove frontiere sono essenziali per la sicurezza energetica e per ridurre la povertà energetica», ha sottolineato il direttore di Petrobras.






