L’accordo, sospeso dal 2016, prevedeva il riciclo di scorte nucleari per uso civile
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che mette ufficialmente fine all’accordo con gli Stati Uniti sul riciclaggio delle scorte di plutonio, già sospeso dal 2016. Lo riportano le agenzie russe, citando il portale ufficiale delle informazioni legali del Cremlino.
L’intesa, siglata nel 2000 e parzialmente modificata nel 2010, impegnava Mosca e Washington a trattare 34 tonnellate ciascuna di plutonio proveniente dagli arsenali nucleari della Guerra fredda, per convertirlo in combustibile destinato alle centrali elettriche.
La sospensione del trattato era stata decisa da Putin nel 2016, nel pieno del deterioramento dei rapporti con gli Stati Uniti durante la presidenza di Barack Obama. In quel decreto, il Cremlino aveva motivato la decisione citando l’espansione della Nato verso est e la crescente presenza militare americana in Europa orientale.
Con la firma di oggi, la denuncia del trattato diventa ufficiale, sancendo la chiusura definitiva di uno degli ultimi strumenti di cooperazione bilaterale sulla sicurezza nucleare tra Russia e Stati Uniti.






