Il conducente è fuggito dopo l’incidente, poi si è presentato ai vigili: denunciato per omicidio stradale
Tragedia a Bologna. Ettore Pausini, 78 anni, zio della cantante Laura Pausini, è morto domenica 2 novembre dopo essere stato travolto da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta. L’automobilista non si è fermato a prestare soccorso, ma si è presentato solo il giorno successivo al comando della Polizia Locale.
L’incidente è avvenuto intorno alle 13.20. Pausini stava pedalando in zona Piazza Azzarita, quando è stato investito da una Opel Astra scura, fuggita ad alta velocità. Nonostante i tentativi di rianimazione del 118, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
Il veicolo è stato ritrovato dai Carabinieri a circa due chilometri dal luogo dell’impatto. Gli agenti della Polizia Locale hanno rintracciato il proprietario dell’auto, che ha poi indicato l’amico alla guida al momento dell’incidente: un 29enne di origini rumene e moldave, residente a Rimini, successivamente presentatosi spontaneamente ai vigili. L’uomo è stato denunciato a piede libero per omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso.
Il ricordo del quartiere
Ettore Pausini, fratello del padre della cantante, era molto conosciuto in città: gestiva da anni un salone da barbiere in Piazza Azzarita, a pochi passi dal Paladozza.
Tra i commercianti e i residenti domina il dolore. “La vita, quando vissuta davvero, lascia un segno: Ettore lo ha lasciato – racconta Francesca, barista della zona – era una persona di grande cuore e cultura. Mi mancherà molto”.
Un cliente aggiunge: “Mi portò da lui mio padre quando avevo nove anni. L’ho salutato l’ultima volta venerdì scorso. Era come uno di famiglia”.
L’impegno nel volontariato
Oltre al lavoro, Pausini era impegnato nel sociale come membro dell’associazione Onconauti di Bologna, che sostiene i pazienti oncologici.
“Ettore aveva affrontato la malattia con coraggio – ha ricordato l’associazione in un post – trasformando la sua esperienza in un dono per gli altri. Lo vogliamo ricordare in sella alla sua bicicletta, simbolo della sua libertà e del suo desiderio di vivere”.
“Nel suo nome – prosegue Onconauti – vogliamo lanciare un appello alla prudenza e al rispetto sulle strade. Ogni vita è preziosa, e troppe vengono spezzate ogni anno da incidenti che si potrebbero evitare”.







