Un lungo e commosso applauso ha accolto il feretro di Aniello Scarpati, il poliziotto tragicamente scomparso in un incidente a Torre del Greco, nella notte tra sabato e domenica. Il suo veicolo di servizio, una volante della Polizia, è stato travolto da un SUV che ha invaso la corsia. I funerali si sono svolti nella chiesa evangelica Adi di Napoli, dove il corpo del poliziotto è stato accolto con un picchetto d’onore, avvolto nel Tricolore.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai familiari e ai colleghi di Scarpati, anche numerose personalità istituzionali, tra cui il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Presenti anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, il questore di Napoli, Maurizio Agricola, e l’assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli, Antonio De Iesu. In chiesa era presente anche l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Domenico Battaglia.
Nel suo intervento, il ministro Piantedosi ha sottolineato la grande lezione che emerge dalla morte di un poliziotto in servizio: “Ogni volta che una vita si spegne mentre si serve lo Stato, è una ferita collettiva che ci spinge a riflettere. La morte di un poliziotto ci dice che la legalità ha un costo e che non si difende da sola”. Piantedosi ha poi aggiunto: “Lo Stato ha il dovere di sostenere chi, come Aniello Scarpati, ha servito con onore la comunità”.
Il ministro ha concluso il suo discorso affermando che “il silenzio che accompagna questa cerimonia è il segno di un riconoscimento profondo e di un sacrificio che non sarà mai dimenticato dalla comunità. Le parole possono poco di fronte a un dolore così grande, ma la presenza dello Stato sarà costante e concreta”.
Il funerale di Aniello Scarpati ha rappresentato un momento di grande dolore, ma anche un’occasione per rendere omaggio al sacrificio di chi ha perso la vita servendo lo Stato.






