La trattativa sulla manovra finanziaria continua a oltranza, con i partiti che si confrontano a stretto giro per cercare di trovare un accordo definitivo. In un clima di incertezze e divergenze, il termine per la presentazione degli emendamenti segnalati è stato rinviato a domani alle 16, offrendo alle forze politiche un ulteriore margine per definire le proprie priorità. A complicare ulteriormente le cose, l’ampio numero di modifiche proposte, oltre 5.700 emendamenti, che rende difficile giungere a una sintesi rapida.
I principali temi al centro della discussione riguardano pensioni, fisco, sanatoria edilizia e la scuola, con i partiti della maggioranza che stanno spingendo su diverse proposte “identitarie” per ottenere modifiche significative nella legge di bilancio.
La Lega rilancia sulle pensioni: proposta per ridurre l’età pensionabile
Uno dei temi caldi sollevati dalla Lega riguarda le pensioni. Il partito di Matteo Salvini ha presentato un emendamento che va oltre il semplice congelamento dell’adeguamento dello scalone pensionistico, proponendo addirittura una riduzione di un mese dell’età pensionabile nel 2027, portandola a 66 anni e 11 mesi. Per finanziare questa misura, la Lega suggerisce di aumentare l’aliquota dell’Irap per banche e assicurazioni, passando dal 2% al 6%. Sebbene l’idea di una copertura fiscale come questa sembri difficile da ottenere un consenso, la proposta sulle pensioni rimane un punto importante per il governo, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che sta cercando di raggiungere una soluzione condivisa.
Mes, condono edilizio e rottamazione: altre proposte in discussione
Altro tema caldo è la questione del Mes. Il senatore Claudio Borghi ha proposto un emendamento per vendere le quote del Mes, destinando i proventi al fondo per la riduzione della pressione fiscale. L’emendamento ha suscitato discussioni tra i membri della maggioranza, ma potrebbe entrare nelle modifiche segnalate.
Sul fronte del condono edilizio, la Lega e Forza Italia si sono dichiarate favorevoli a un intervento, ma con moderazione. Fratelli d’Italia, invece, ha presentato una proposta più ampia, prevedendo una sanatoria per opere abusive realizzate entro il 30 settembre 2025, comprendendo lavori come portici, tettoie e balconi. Questa proposta, se accolta, potrebbe segnare un importante passo per regolarizzare una vasta serie di costruzioni non in regola.
In tema di rottamazione delle cartelle esattoriali, la Lega ha proposto di estendere la rottamazione quater anche a chi ha ricevuto un accertamento fiscale, ma ha presentato la dichiarazione dei redditi. La proposta prevede una definizione agevolata per chi è in regola con la propria dichiarazione.
Voucher per le scuole paritarie: una proposta controversa
Un altro emendamento discusso riguarda l’introduzione di un voucher di 1.500 euro per le famiglie con un ISEE sotto i 30.000 euro, destinato alle scuole paritarie. La proposta è sostenuta da Forza Italia e Noi Moderati, ma ha suscitato critiche da parte delle opposizioni, che accusano il governo di favorire le scuole private a discapito della scuola pubblica. Barbara Floridia (M5S) ha commentato: “Tagliano alla scuola pubblica e premiano solo chi può”.
Le opposizioni si fanno sentire: “Più risorse per la sanità”
Le opposizioni non restano a guardare e continuano a criticare la manovra. Giuseppe Conte (M5S) ha accusato il governo di “spendere soldi per le armi e il Ponte” anziché ridurre le tasse, mentre Elly Schlein (PD) ha sottolineato che la manovra “definanzia la sanità”, proponendo emendamenti per destinare più risorse al settore sanitario.
Il quadro finale: emendamenti e tempistiche
Gli emendamenti dovranno essere indicati entro domani, e i partiti avranno tempo fino a giovedì sera per sostituire le proposte di modifica identiche presentate da diversi gruppi. Tre macrotemi – enti locali, polizze catastrofali e italiani all’estero – seguiranno un percorso separato, trattato direttamente con il governo.
L’esito finale della trattativa dipenderà dal vertice previsto per giovedì, che vedrà coinvolti la premier Giorgia Meloni, il ministro Giorgetti e i leader dei partiti di maggioranza, i quali dovranno decidere le correzioni definitive da apportare alla manovra.







