Avs sollecita il confronto. La leader del Pd: “Siamo pronti a governare”.
Il percorso del Campo largo torna a complicarsi: mentre il Pd spinge per stringere i tempi sulla coalizione, il Movimento 5 Stelle mantiene un passo più prudente. Le regionali hanno consegnato un dato significativo: secondo l’Istituto Cattaneo, tra centrodestra e centrosinistra c’è ora “sostanziale equilibrio”. Un segnale incoraggiante per l’area progressista, ma che non basta a superare le diverse sensibilità su metodi e tempistiche.
Elly Schlein vuole partire subito: “Siamo pronti da domani a consolidare il progetto per l’Italia con tutte le forze della coalizione progressista”, ha ribadito. Giuseppe Conte, però, frena: prima vuole aprire un “cantiere del M5S sul programma”, per definire una proposta elaborata dal Movimento da presentare poi al resto dell’alleanza.
Di fatto, il confronto tra i leader difficilmente avverrà prima di gennaio. A sollecitare Conte c’è anche Avs: “Serve iniziare a confrontarsi”, ha sottolineato Nicola Fratoianni.
Nel Pd c’è però chi vede un lato positivo: “Conte ora parla di campo progressista per il governo”, ironizza un dirigente dem, interpretando la posizione dei 5 Stelle come un’apertura verso un’alleanza stabile e non limitata alle elezioni locali. Schlein è convinta che “la linea unitaria stia dando frutti”: dopo le 13 regioni al voto, le coalizioni risultano in parità. “Siamo in partita, vogliamo vincere e siamo pronti ad andare al governo”, ha dichiarato.
La segretaria punta a capitalizzare l’entusiasmo per le vittorie di Roberto Fico in Campania e Antonio Decaro in Puglia, rispettivamente esponenti M5S e Pd. Ma Conte deve fare i conti con la struttura interna del Movimento, che rivendica processi decisionali partecipati. In un post, l’ex premier ha ricordato il percorso avviato con “Nova”, la costituente che ha ridisegnato il M5S e che ora vuole replicare per definire le priorità del programma “dal basso”.
Intanto, Schlein sottolinea che il Pd è uscito dalle ultime elezioni come “primo partito”, un elemento destinato a pesare negli equilibri del Campo largo, soprattutto in vista del nodo leadership. La segretaria non contempla un federatore esterno: “Prima ci siamo noi”, ha chiarito. Sulla scelta del candidato premier si dice comunque disponibile a discutere: “Chi prende un voto in più può guidare la coalizione, oppure si possono fare primarie”. Molto dipenderà dalla legge elettorale.
Su questo punto Schlein assicura di non aver avuto “contatti” con la premier Meloni: “Non ci interessa discutere le sue priorità. Le priorità degli italiani non sono la legge elettorale, ma il bilancio dello Stato”.
Per Angelo Bonelli (Avs) le intenzioni del centrodestra sarebbero evidenti: “Vogliono cambiare le regole perché temono di perdere le prossime elezioni”.







