L’uomo è accusato di aver ucciso la compagna e la figlia di 14 mesi
La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova, 28 anni, e della loro bambina di appena 14 mesi, Andromeda, trovate morte il 7 giugno scorso nel parco di Villa Pamphili.
La richiesta dei pm consentirebbe di portare il caso direttamente davanti alla Corte d’Assise, senza passare dall’udienza preliminare.
Le accuse
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Kaufmann – un 46enne americano che da anni utilizzava il falso nome Rexal Ford e si presentava come regista californiano – avrebbe soffocato la compagna e strangolato la piccola. I corpi delle due vittime furono scoperti a pochi metri di distanza all’interno della storica villa romana.
A suo carico vengono contestati il duplice omicidio aggravato, l’occultamento di cadavere, e diverse aggravanti: motivi futili e abietti, minorata difesa, relazione affettiva e, per la bambina, la discendenza.
La fuga e l’arresto
Dopo i delitti, Kaufmann era fuggito imbarcandosi su un volo diretto all’isola greca di Skiathos, dove è stato poi rintracciato e arrestato. Secondo gli investigatori stava valutando ulteriori spostamenti per far perdere definitivamente le sue tracce.
In un primo momento era accusato solo dell’omicidio della figlia, poi – alla luce dell’autopsia – anche di quello della compagna. Durante l’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma nelle dichiarazioni spontanee si è proclamato innocente, contestando l’operato degli inquirenti.
Le verifiche sui controlli precedenti
La Procura attende anche le conclusioni dell’indagine interna aperta dalla polizia sui controlli effettuati nelle settimane precedenti al duplice omicidio. Il fascicolo, a modello 45, è stato avviato dopo che è emerso che Kaufmann era stato fermato almeno tre volte in centro città assieme ad Anastasia e alla bambina, senza però che venissero identificati.
In un episodio, l’uomo era stato notato in evidente stato di ebbrezza mentre strattonava la compagna, che aveva la figlia in braccio.
Il questore Roberto Massucci, d’intesa con il capo della polizia, ha quindi disposto una ricostruzione dettagliata di tutte le fasi dei controlli.







