Un’Europa “vaso di coccio” tra le grandi potenze Usa, Russia e Cina. È l’immagine che Elly Schlein affida a una lunga nota serale, commentando il “non sorprendente” ma “preoccupante” plauso di Vladimir Putin alla “dottrina Trump”. Secondo la segretaria del Pd, quelle parole contengono “un attacco senza precedenti all’Unione Europea” e “minacce di interferenze politiche”, alle quali si aggiungerebbero le esternazioni di Elon Musk. Un fronte comune che, per Schlein, conferma “il rischio che denunciamo da mesi: o l’Europa compie un salto in avanti nell’integrazione politica, oppure rischia di essere schiacciata e messa ai margini dalle grandi potenze che mirano a indebolirla”.
“L’Europa sarà federale o non sarà”, avverte la leader dem. E per farlo serve “superare il principio dell’unanimità” avviando subito “cooperazioni rafforzate” tra gli Stati disponibili. Passa da qui, secondo Schlein, il consolidamento degli investimenti comuni come il Next Generation EU e il rafforzamento dell’autonomia strategica europea sul piano sociale, industriale, ambientale, digitale e della difesa. “Nessuno Stato da solo avrà la forza di competere con Usa, Russia e Cina”, osserva, esortando anche i “nazionalisti di casa nostra” a riconoscerlo.
L’affondo è rivolto anche al governo italiano, accusato di “ammiccare in modo subalterno agli attacchi di Trump”. Gli Usa sono “un alleato fondamentale”, precisa Schlein, “ma non è facendo i vassalli che si serve l’interesse nazionale”. L’Italia, sostiene, dovrebbe “essere protagonista” di una maggiore coesione europea, mentre l’esecutivo attuale “è tra i più ostili a ogni riforma in questa direzione”. Ciò che serve, conclude, è “un’Europa da cambiare, non da indebolire”.
Una visione diametralmente opposta arriva dall’altro leader dell’opposizione, Giuseppe Conte. In un post sui social, il presidente del M5s denuncia che “le istituzioni europee stanno accelerando su fondi e procedure per sostenere l’industria militare, investendo sempre più in armi”. Per Conte, “per il riarmo i soldi si trovano sempre”, mentre su altre priorità si ripropongono “austerità e vincoli che distruggono le economie”.
L’ex premier ricorda che “l’ultima volta in cui l’Ue è stata percepita come vicina ai cittadini è stata con gli investimenti del Pnrr”, mentre ora si sarebbe tornati indietro di “dieci passi”: riarmo nazionale, “con la Germania a fare la parte del leone”, e risorse sottratte ad altre esigenze, come il costo dell’energia.
“Se cercano le cause della debolezza dell’Europa, ai nostri governanti basta guardarsi allo specchio”, attacca Conte, invitando anche i “finti patrioti di casa nostra” a rendere conto dei “miliardi firmati per il riarmo” invece di battersi per misure a sostegno famiglie e imprese.







