Questo annuncio ufficiale è giunto al termine di un attento monitoraggio e di un continuo lavoro di intelligence che hanno consentito di accerchiare Al-Dabachi e neutralizzare definitivamente la minaccia da lui rappresentata.
Da parte loro, funzionari italiani hanno elogiato l’efficacia e la professionalità dell’Apparato per il contrasto alle minacce alla sicurezza, affermando che l’eliminazione di Al-Dabachi costituisce «un passo importante nella lotta contro le reti criminali transfrontaliere che sfruttano la migrazione irregolare per il traffico di esseri umani e il finanziamento di atti di violenza».
In dichiarazioni riportate dall’Agenzia europea per la sicurezza, un alto funzionario italiano ha sottolineato che «la cooperazione internazionale nello scambio di informazioni e nell’azione sul campo è stata decisiva per porre fine a una minaccia che metteva in pericolo la vita di centinaia di persone, sia tra i migranti sia tra i civili nelle regioni occidentali. Questa operazione rappresenta un modello di coordinamento in materia di sicurezza tra la Libia e i suoi partner europei».
Fonti diplomatiche hanno inoltre indicato che questa iniziativa rientra in sforzi più ampi volti a rafforzare la stabilità e la sicurezza nella regione del Mediterraneo e ad aprire nuove prospettive di cooperazione tra i servizi di sicurezza libici e i loro omologhi europei per combattere le reti criminali organizzate.
Da parte sua, l’apparato interessato ha ribadito il proprio impegno a perseguire tutti gli elementi che minacciano la pace e la sicurezza, sottolineando che «continuerà a condurre operazioni di sicurezza nel rispetto della legge e con il sostegno internazionale».







