KIEV – Giornata di sangue e distruzione in Ucraina, dove il conflitto ha raggiunto il suo 1.292esimo giorno. Nella notte, le forze russe hanno scatenato uno dei più massicci attacchi con droni degli ultimi mesi, lanciando oltre 800 droni e 13 missili sulla capitale Kiev.
Uno degli obiettivi colpiti è stato simbolicamente cruciale: il palazzo del governo nel centro di Kiev, danneggiato in modo significativo. Ma il bilancio più grave si registra tra i civili: sotto le macerie di un edificio residenziale sono stati recuperati i corpi senza vita di una madre e del suo bambino di due mesi. Le vittime accertate nella capitale sono salite ad almeno tre, mentre proseguono le operazioni di soccorso.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di aver tenuto un colloquio urgente con il suo omologo francese Emmanuel Macron per “coordinare una risposta adeguata” e intensificare gli sforzi diplomatici.
A commento dell’escalation, la premier italiana Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione durissima: “La Russia sembra più interessata ad aumentare la ferocia dei suoi attacchi che a perseguire seriamente un percorso negoziale per la pace. L’Italia e l’Occidente restano al fianco del popolo ucraino”.
L’attacco, particolarmente feroce e concentrato su obiettivi civili e simbolici, appare come una risposta di Mosca alle recenti discussioni internazionali sull’invio di supporto militare aggiuntivo a Kiev e segna una pericolosa intensificazione del conflitto.






