Il caso Kirk infiamma il dibattito politico italiano mentre la Lega si prepara all’appuntamento di Pontida. Tensioni nel centrodestra sulle Regionali, mentre nel centrosinistra si riaccende lo scontro tra PD e M5S.
La campagna elettorale per le Regionali si accende sotto il peso delle polemiche sulla violenza politica, scatenate dall’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk negli Stati Uniti. Un episodio che ha avuto un’eco anche in Italia, diventando terreno di scontro tra partiti e occasione di riflessione — o strumentalizzazione — in vista delle urne.
Vannacci attacca: “Vergognoso, la violenza è a sinistra”
Il generale Roberto Vannacci, candidato e ora anche vicesegretario della Lega, non usa mezzi termini:
“È una cosa vergognosa e purtroppo devo constatare che la violenza è sempre a sinistra”, ha dichiarato.
Nel mirino, anche alcune reazioni al delitto negli USA:
“I vari Saviano che hanno reputato la vita di Kirk dello stesso valore di altre non vengono dalla destra”, ha aggiunto.
Vannacci ha parlato insieme a Matteo Salvini durante la presentazione delle liste in Toscana, cercando di spegnere le polemiche interne legate alla selezione dei candidati. Diversi esponenti locali, tra cui Giovanni Galli, sarebbero rimasti fuori a causa del “peso politico” crescente del generale. Ma Salvini taglia corto:
“Io guardo avanti”, mentre Vannacci assicura: “Nessuno è stato escluso, tutti avevano la possibilità di correre”.
Pontida e il nodo Veneto
Intanto, cresce l’attesa per il tradizionale raduno leghista a Pontida, dove domenica salirà per la prima volta sul palco anche Vannacci, non più solo come volto simbolico ma come figura di vertice. Salvini rilancia proprio da lì la candidatura per la presidenza del Veneto, ancora bloccata dallo stallo nel centrodestra.
Secondo il leader della Lega, il prossimo governatore sarà scelto “tra il popolo di Pontida”, sottolineando il legame con il territorio e con l’elettorato tradizionale del Carroccio.
Il Consiglio federale della Lega, riunito nel pomeriggio, è chiamato a discutere della manovra economica e dell’organizzazione logistica di Pontida. Ma sul tavolo ci sono anche i nodi politici, a partire dalle Regionali. La Lega rivendica il principio della continuità amministrativa, chiedendo di mantenere il Veneto — attualmente guidato da Luca Zaia — come accade in Calabria con Forza Italia e nelle Marche con Fratelli d’Italia.
Tuttavia, l’accordo con gli alleati ancora non c’è. Salvini resta fiducioso:
“Conto che si chiuda nei prossimi giorni”, mentre il vicepremier Tajani si dice “pronto già oggi” a una riunione per definire le candidature.
Il centrosinistra è tutt’altro che compatto
Ma le tensioni non mancano nemmeno nel cosiddetto “campo largo”. A lanciare l’allarme è la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno (PD), che critica apertamente la mancanza di un chiarimento con Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle:
“Rimandare il confronto è responsabilità di chi guida il PD”, ha dichiarato in un’intervista televisiva.
Picierno va oltre, toccando il tema della guerra in Ucraina:
“Se un partito di centrosinistra non sa riconoscere la resistenza di un popolo contro un esercito oppressore come quello di Putin, allora non può dirsi parte di una coalizione di sinistra”.
Un affondo che rischia di riaprire lo scontro tra due anime del centrosinistra, proprio mentre la campagna elettorale richiederebbe compattezza.
Opposizioni all’attacco
Dall’altra parte dell’emiciclo, le opposizioni accusano il centrodestra di strumentalizzare il caso Kirk.
“È solo becero vittimismo per gettare benzina sul fuoco”, afferma Riccardo Magi di +Europa, denunciando allo stesso tempo le fratture evidenti tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.







